“Il modo c’è e si chiama ICPN” parola di Matteo Hu. Nell’intervista rilasciata il 23 gennaio a RadioPopolareMilano molti i temi toccati: dalla nascita di ICPN al mostruoso tasso d’abbandono degli studenti Italo-Cinesi. Per saperne di più continuate a leggere…
Buongiorno! Qui è Radio Popolare Milano che vi parla. Oggi abbiamo ospite in studio Matteo Hu, studente universitario di origini cinesi, co-fondatore e presidente di ICPN (Italian Chinese professional Network).
Ciao Matteo! Raccontaci un po’ di te e di com’è nata ICPN!
“Salve! Anzitutto ringrazio Radio Popolare per avermi dato quest’opportunità. La storia di ICPN e la mia sono un tutt’uno, sarà difficile separarle, quindi proseguiamo con ordine. Io sono nato a Milano, da genitori Cinesi emigrati in Italia negli anni ’70. Per questo, fin da quando ero bambino, mi sono sempre chiesto quale fosse la mia identità: “Sono più Italiano o più Cinese?”. Questa domanda è sempre stata per me un chiodo fisso. Alle volte, quando andavo in Cina la risposta pareva fosse: “Italiano!”, ma appena tornavo in Italia accadeva l’opposto. La svolta c’è stata quando ho capito che per essere Italiano non dovevo rinunciare alla mia identità Cinese e viceversa. Da questa realizzazione è nato il sogno di una comunità il cui collante fosse un sentire comune: quello di essere 100% Italiani e 100% Cinesi. Da Marzo 2018 questa comunità esiste e si chiama ICPN (Italian Chinese Professional Network)”.
Interessante! E quali sarebbero gli scopi di ICPN?
“Noi di ICPN crediamo di poter fare da ponte tra studenti, aziende, professionisti ed opportunità lavorative. Ciò significa: 1) Personale per le aziende cinesi che vengono ad investire in Italia e viceversa. 2) Contatti, opportunità lavorative e formative per i membri del nostro network. Il nostro core team è in Italia, e attualmente siamo presenti a Torino, Milano, Roma, Firenze e Prato. Abbiamo grandi obiettivi, puntiamo alle grandi città d’Italia e perché no, anche d’Europa!”
Quali sono state le più grandi difficoltà incontrate in questi ultimi mesi?
L’Italia è penultima in Europa per percentuale di laureati e seconda per numero di studenti che abbandonano gli studi. Insomma, è chiaro che i ragazzi Italiani preferiscono iniziare un lavoro piuttosto che continuare con l’università. Questo fenomeno è ancora più accentuato tra i ragazzi Italo-Cinesi, il cui tasso d’abbandono sfiora il 50% in alcune scuole. Ciò porta gravi conseguenze, prima fra tutte il costituirsi di una comunità a “scatole cinesi” (scusate il gioco di parole) cioè di un distacco tra chi sceglie di continuare gli studi e chi va a lavorare nell’azienda di famiglia. La causa? Crediamo sia la paura di “perdere le radici”, cioè di perdere quel senso di identità che caratterizza la comunità cinese. ICPN permetterà ai giovani Italo-Cinesi di iniziare l’università senza questa paura e con la certezza di trovare concrete opportunità. Già stiamo lavorando con istituiti come il Dagomari di Pisa proprio per affrontare questo problema”.
Vuoi lasciare un messaggio a qualcuno in particolare?
“Sì, vorrei lanciare un messaggio ai giovani liceali: “Come già detto, noi di ICPN crediamo sia possibile essere al 100% Italiani e al 100% Cinesi. Allo stesso modo crediamo che studio ed imprenditorialità non si escludano a vicenda ed anzi, pensiamo che lo studio vi permetta di dare di più anche all’azienda di famiglia, realizzando quella vita che voi sognate e per il quale i vostri genitori hanno faticato! Ciò che noi crediamo non è frutto di fantasie ma esperienza di vita vissuta: siamo un team di ragazzi come voi, abbiamo avuto i vostri stessi dubbi e abbiamo ancora i vostri stessi sogni! Per questo vogliamo aiutarvi, niente trucchi! Ricordate che quella dell’università è una scelta che vale una vita: la vostra!”
Download file