Jiaming, per gli amici “Mingo”, viene dal Friuli-Venezia Giulia. Frequentò l’università Politecnico di Milano e double master degree alla Xi’an Jiaotong University in Ingegneria Elettrica. Durante il periodo universitario ha fatto un tirocinio presso ABB in Svizzera. Dopo la laurea si è spostato a Shanghai dove è ora Global Product Manager ad Hilti Group.

1. Durante il tuo percorso accademico hai avuto l’occasione di studiare in entrambe le realtà universitarie italiane e cinesi: che differenze hai potuto notare da queste esperienze?

In Cina gli esami non sono così stressanti come in Italia. Una volta che entri all’università e ti laurei, il nome dell’ateneo diventa biglietto da visita per il mondo del lavoro.

Inoltre, il percorso didattico in Cina tende a focalizzarsi di più su ricerche, esperimenti e paper e meno su esami e teoria come accade in Italia. Detto questo, comunque, non c’è un percorso più facile o uno più difficile. La mia opinione personale è che almeno per l’ambito ingegneristico è meglio lavorare e fare ricerca sul campo che studiare sui libri. Naturalmente ci sono pro e contro: studiando la teoria si avranno basi teoriche più forti, facendo esperimenti si avrà più conoscenza pratica.

Durante il mio percorso in Cina, ho avuto l’occasione di visitare il paese e imparare molto della cultura cinese perché quando inizi a viaggiare incominci ad acquisire una certa dimestichezza nell’utilizzo della lingua e anche a conoscere la geografia del paese. Il periodo all’estero lo definirei più come un anno culturale nel mio caso.

2. Essendo che hai lavorato anche in Svizzera, quali sono a parer tuo le differenze riscontrate per quanto riguarda il mondo del lavoro rispetto alla Cina?

Il modo di lavorare Svizzero è molto preciso, serio e professionale. In Cina si, siamo professionali ma, non quanto in Svizzera. C’è anche da aggiungere che in Svizzera sono pochi e quando cercano forza lavoro, cercano esperti. Per questo ho notato un certo gap sul lato del knowledge e professionalità. In Cina, comunque, ci sono più possibilità di connessione e creazione di rapporti tra colleghi grazie ad un’atmosfera più aperta e amichevole.

Per entrambe le realtà possiamo evidenziare i rispettivi punti di forza e debolezza: il modo di lavorare in Cina è più flessibile e veloce perché non ci si può fermare di fronte all’inarrestabile crescita e sviluppo del paese, ma ciò va a ridurre la qualità nei prodotti perché alcune cose sfuggono durante il processo. In Svizzera, invece, pianificano ogni cosa con precisione e riescono a offrire dei prodotti impeccabili e di successo al costo, però, della lentezza nello sviluppo.

3. Qual è il livello di cinese necessario per poter lavorare in Cina?

Non è così complicato come credete. Il mio livello di cinese non era così buono all’inizio, ma una volta arrivato in Cina tutto cambia. (Discorso per IBC, Italian Born Chinese, ragazzi cinesi nati e cresciuti in Italia) Noi siamo cinesi e il cinese un pochino lo sappiamo parlare, ed in ogni caso è molto più semplice per noi impararlo. Una volta in Cina, dopo un anno, un anno e mezzo, sicuramente migliori molto velocemente anche dal punto di vista del cinese tecnico.

4. Che consigli daresti a dei ragazzi che vorrebbero fare carriera nel tuo stesso ambito, dal punto di vista accademico e professionale?

Prima di tutto avere un’esperienza di studio in Cina, questo aiuta. Se ti laurei in Italia o Europa non è semplice trovare poi lavoro in una città cinese.

Innanzitutto, per il visto, poiché è difficile da ottenere. Poi perché sei un neolaureato e le aziende hanno meno incentivo ad assumere persone senza esperienza perché non riesci a portare subito valore in quanto ti serve ancora training. In più in Cina c’è tantissima forza lavoro, quindi danno precedenza ai neolaureati cinesi.

La cosa migliore sarebbe cominciare in Cina, in un’università cinese. Io ho avuto l’occasione di fare un double degree acquisendo doppia laurea all’università di Xi’an. Questo attestato ti permette di essere considerato come uno studente che ha completato in Cina tutto il percorso scolastico. Ciò screma tutte le pratiche burocratiche per essere assunti e poter lavorare. Una volta che sei lì, allora capisci anche le opportunità che ci sono.

Vi consiglio inoltre di fare scelte che vi diano più opzioni future (ad esempio la doppia laurea ha aperto la porta alla mia strada attuale, il che è stato del tutto inaspettato).

Quindi, se siete interessati a lavorare in Cina un giorno, o comunque, avere un rapporto tra Cina ed Europa, vi consiglio di cominciare a vedere come poter iniziare un percorso di studi in Cina.